Overwatch - Algoritmi che fanno discutere: dal caso del bug di Overwatch 2 ai giochi più controllati

Algoritmi che fanno discutere: dal caso del bug di Overwatch 2 ai giochi più controllati

Lamentele per la nuova modalità di funzionamento del ranking di Overwatch 2, che il Game Director Aaron Keller aveva introdotto affermando che “i giocatori non otterranno un singolo rating, ma ciascuno dei livelli avrà ora più sotto-livelli”.

Il nuovo sistema, che quindi non ha più un numero SR fisso, fornisce ai giocatori un aggiornamento sul loro grado solo dopo che hanno vinto 7 partite o ne hanno perse 20.

Il nuovo metodo ha però causato alcuni problemi agli utenti, che non hanno risparmiato lamentele nei confronti del nuovo prodotto di casa Blizzard Entertainment. Su tutti, si staglia l’invettiva del celebre Dr Disrespect, scagliata nei confronti dell’algoritmo.

Dopo un primo momento in cui sembrava averla presa con filosofia, è invece arrivata la volta delle lamentele da parte del gamer, secondo il quale ad averlo relegato al grado di Bronze 4 - il penultimo in ordine di importanza – sarebbe stato un algoritmo del game design. “Se non sei giocatore abituale o se è la tua prima occasione di gioco, ecco dove ti sbattono”, ha dichiarato riferendosi al disprezzato Bronze 4 che gli è stato cucito addosso da un ranking con il quale è in evidente disaccordo.

Gli sviluppatori avevano accennato a qualche problema con il funzionamento del ranking, oggetto di lamentele non solo da parte di Dr Disrespect, ma anche dei molti altri utenti, annunciando che erano in corso i lavori per fissare il bug, in vista di un aggiornamento appositamente dedicato a questo problema. A quanto pare si trattava dunque di un vero e proprio errore nella progettazione del sistema e non di una delle frequenti lamentele derivanti da giocatori poco soddisfatti dei risultati e in cerca di un capro espiatorio. 

Ma Overwatch 2 non è di certo il primo gioco che viene messo nel mirino dell’insoddisfazione, storicamente connaturata a giochi come le slot che, essendo dominate da un algoritmo che genera numeri del tutto casuali, sono in realtà spesso oggetto di lamentele e frustrazioni, dovute a una mala interpretazione dei risultati, attribuibile esclusivamente al nostro “debole” lato umano e non di certo a una discriminazione in capo alla macchina.

Anzi, nel caso delle slot, prima ancora che qualcuno possa lamentarsi pubblicamente come Dr Disrespect e a prescindere dal grado di soddisfazione degli utenti, gli algoritmi RNG (Random Generation Number) e RTP (Return To Pay) vengono sottoposti a periodici controlli da parte di agenzie terze ed estranee all’operatore, proprio per garantirne l’integrità e il corretto funzionamento.

lascia un feedback

Commenti
Effettua il login per commentare!!